Leggi che regolano il moto dei pianeti intorno al Sole, enunciate da Keplero nel
1609 e 1619. ║
I legge: le orbite dei pianeti sono ellissi, di cui
il Sole occupa uno dei fuochi. ║
II legge: le aree descritte dal
raggio vettore che unisce il Sole a un pianeta sono proporzionali ai tempi
impiegati a percorrerle. ║
III legge: i quadrati dei periodi di
rivoluzione dei vari pianeti sono proporzionali ai cubi dei semiassi maggiori
delle loro orbite. Tali leggi vennero dedotte dalle osservazioni sui pianeti, in
particolare su Marte, condotte da Tycho Brahe:
K. rappresentò
queste osservazioni scegliendo come punto di vista il Sole anziché la
Terra, dividendole in gruppi ordinati a intervalli di tempo multipli del periodo
impiegato da Marte per compiere una rivoluzione intorno al Sole (687 giorni).
Avendo notato che alla conclusione di ogni periodo ogni pianeta considerato
torna a occupare la medesima posizione, ricavò che tale posizione e
quella del Sole identificano due punti di riferimento fissi per definire la
posizione della Terra in ogni gruppo di osservazioni. Ciò gli permise di
tracciare, collegando posizioni successive, l'orbita di Marte come un'ellissi di
cui un fuoco è occupato dal Sole, ricavando la I legge. Questa, assieme
alla II legge, è formulata in uno scritto del 1609,
Astronomia nova...
de motibus stellae Martis. Solo dieci anni dopo pervenne alla enunciazione
della terza legge, sebbene già in opere precedenti se ne trovavano
elaborazioni parziali.